giovedì 13 febbraio 2014

Giorni bagnati



Facendo finta che ci sia ancora qualche lettore che mi segue e che esista davvero qualcuno in trepidante attesa di scoprire l’epilogo della storia dei regali sbagliati, aumento la suspense e nel frattempo comincio a raccontare come abbiamo vissuto quei giorni sotto la minaccia di un’alluvione.

Innanzitutto, premetto che prima di essere preoccupata per me stessa e per i miei conoscenti ed amici qui nel quartiere, ero preoccupatissima per una famiglia di ex vicini di pianerottolo che hanno traslocato dal nostro condominio nel 2010 e si sono trasferiti in una bifamiliare in un altro comune. Hanno traslocato durante l’estate e in autunno si sono ritrovati inaspettatamente a dover affrontare un’alluvione, con argini rotti e fiume esondato. Hanno avuto dei danni ingentissimi, considerando poi che non si è trattato solo di danni materiali, ma anche di danni psicologici, perché dopo un’esperienza del genere ti resta la paura, non ti senti più sicuro dove vivi (ed adesso lo capisco ancora meglio, perché l’ho in parte vissuto anch’io). Pensate ad esempio a come si può spiegare a dei bambini perché prima li hai fatti traslocare da una casa dove comunque erano felici ed avevano degli amichetti per poi non poterli più far tornare nella casa nuova per almeno un mese finché la Protezione Civile non ti dà il permesso di rientrarci, nemmeno per recuperare i loro giocattoli?

Non si può dire che da un’esperienza del genere non ti riprenderai mai, no, ma ti resterà sempre un po’ di angoscia che riaffiorerà ogni volta che pioverà. Così come è successo nelle scorse settimane.

Dopo giorni e giorni di pioggia quasi ininterrotta, ho cominciato il 31 di gennaio a veder comparire sulla mia bacheca di FB le foto pubblicate dalla mia ex vicina in cui si vedevano i campi in prossimità della casa in cui abita adesso e che sembravano le immagini di una palude o una risaia. E nei giorni successivi, non smetteva più di piovere, perciò eravamo sempre più in ansia i per i nostri amici.

Lunedì 3 febbraio però abbiamo … cioè, in realtà, io (Marito era abbastanza serafico e imperturbabile, più tardi spiegherò perché) ho cominciato a preoccuparmi un po’ di più per noi e per la situazione nel nostro quartiere. Oltre a vedere che la pioggia non accennava a diminuire, ho cominciato a vedere su FB post di amici che abitavano da altre parti del mio quartiere e che denunciavano i primi allagamenti. Nel frattempo tenevo d’occhio una pagina di un giornale locale che pubblicava aggiornamenti in tempo reale. Da lì sono passata a tenere d’occhio anche la pagina FB del mio comune e quella della Protezione Civile. In seguito ho scoperto della nascita di alcuni gruppi che pubblicavano post con aggiornamenti dei cittadini sulle varie zone della provincia a rischio di alluvione o dove c’erano canali che erano già esondati. Questi gruppi mi davano la possibilità di seguire meglio che cosa stava succedendo: scoprivo così che il livello del Bacchiglione e di molti canali secondari era sempre più inquietante e che gli allagamenti erano già in corso in molti paesi ed aree della provincia, comprese alcune vie del mio quartiere.

Al lunedì sera avrei dovuto portare Figlia a danza, ma per farlo avrei dovuto recarmi in macchina nella zona industriale e oltrepassare uno dei canali che delimitano la zona residenziale del quartiere. Non me la sono sentita: anche se fossi riuscita a passare il ponte senza problemi, ho cominciato a temere che il canale potesse esondare nel frattempo (durante le due ore in cui dovevo lasciarla lì), e se questo fosse accaduto, come avrei potuto poi andare a recuperarla, a nuoto?! Quindi ho mandato un messaggio alla responsabile della scuola di danza e siamo rimaste a casa (alla fine non è stata quella la canaletta che è esondata, però!)

Il mattino dopo, per prima cosa ho visto dalla finestra che almeno intorno al mio condominio la situazione era ancora sotto controllo, poi ho controllato in internet se si diceva che qualcosa riguardo all’eventuale chiusura della scuola o alle condizioni delle vie nei dintorni, ma sembrava che la situazione non fosse ancora così allarmante, così ho portato Figlia a scuola, a piedi, naturalmente. Quando sono stata lì sono venuta a sapere da una mamma che una delle stradine vicino a casa mia era già allagata, così mi sono affrettata a tornare a casa. Quella mattina non ho combinato nulla di concreto in casa, perché in pratica ho trascorso tutto il tempo a guardare dalle terrazze com’era la situazione e a leggere su FB i post dei vari gruppi, ma anche quelli di amici e vicini di casa. Ad un certo punto, ho cominciato a ricevere un po’ di telefonate di mamme allarmate perché aveva cominciato a girare la voce che bisognava andare a prendere i figli a scuola in anticipo… ma questo sarà materiale per la  prossima puntata. Sono o non sono una maestra della suspense? Sarà mica per tutti quei telefilm che guardo? 




4 commenti:

  1. a Roma ci sono stati parecchi allagamenti e persone che hanno dovuto lasciare le loro case...una cosa veramente assurda nel 2014 non riuscire a prevenire queste cose...

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    1. Ho seguito in tv i fatti di Roma. Della nostra zona invece, mi dicono, si è parlato poco, non abbastanza comunque, la nostra zona non fa notizia, anche se parlo per sentito dire, perché in quei giorni critici io ero troppo impegnata a salvare il salvabile e se seguivo gli avvenimenti nei dintorni, lo facevo attraverso canali locali e soprattutto Internet. Anche da noi, comunque, anche se non è stato dato il giusto rilievo nei notiziari nazionali, ci sono stati un sacco di sfollati, persone portate via in barca perché in altri modi non era possibile farli uscire dalle loro case, danni ingentissimi alle abitazioni, ma anche in molti casi a molte attività, come se non bastassero di questi tempi le note difficoltà dovute alla crisi. :(

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  2. La foto è molto bella e rende l'idea di ciò che hai vissuto. Sembra assurdo e incredibile non essere capaci di fronteggiare il maltempo.
    Non continuo a scrivere perchè farei della demagogia ma a nessuno interesse veramente il bene delle persone, sono solo capaci a parlare e a cambiare il nome delle tasse che ci fanno pagare!

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  3. Scusami questo post l'avevo perso ed anche quello del regalo sbagliato,devo metterti in lista link (ti avevo messa nascosta quando c'erano stati occhi indiscreti).

    Sul regalo sbagliato del precedente post hai ragione su Angel, io sono come te ma con Alien. Se non posso comprarlo allora cambio completamente genere.

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